jeudi 24 septembre 2009

Dino BUZZATI – "Non è mai finita"

A questo mondo non è mai finita, disse la signora Amelia Briz. Stia un po' a sentire. Io sono siciliana, nata in un povero paesello sospeso tra le rupi, in cima a una montagna. Di lassù, si vede il mare e il paesaggio è un paradiso, ma per il resto si è rimasti indietro di due secoli. Il nome ?... lasci perdere. I miei compaesani sono gente cosi' ombrosa… è forse meglio sorvolare. Lo chiamero' convenzionalmente Castellizzo. (Sicilia)

Bene. Dalla stanza dove sono nata si vedeva, lontana, una città, stesa lungo il mare. Di notte era tutto uno sfavillare di lumini. E i fari. E i piroscafi. E i treni coi finestrini accesi. Trapani ? Lei dice ? Be', facciamo pure conto fosse Trapani. Al calar della sera, appoggiata al davanzale, io rimiravo quelle luci. Laggiù era la vita, il mondo, il sogno ! (Trapani)


Quando ebbi compiuti i dodici anni, tanto feci che i miei si persuadero a mandarmi a vivere in città, ospite di una zia. Così potevo continuar gli studi. Credetti di impazzire dalla gioa. Ma dopo un mese che ero a Trapani già ascoltavo rapita ciò che raccontavano i forestieri giunti da città molto piu' grandi. Mi sembravano di razza diversa. Ah, povera Trapani, come eri piccola e squallida al confronto. Palermo ! Messina ! Quella sì era civiltà sul serio.
(Baia di Palermo)

Mi aiutò la fortuna. Fui chiesta in moglie dal barone Cristolera, un perfetto gentiluomo. Aveva un palazzo magnifico a Messina. Accettai, gli volli bene, mi illusi di non essere più la piccola provinciale di una volta.
Certo, a Messina conobbi della gran bella gente, autentici signori. Ma da Roma venivano ogni tanto certi tipi affascinanti ; parlavano con l'"erre", racontavano cose nuove e strane, pettegolezzi enormi, ci guardavano un po' dall'alto in basso. (Taormina - provincia di Messina)

Per farla breve, cominciai a sognare Roma. Messina ormai mi sembrava un buco, da non poterci respirare più. Dai e dai, mio marito si decise ; tanto, non gli mancavano i quattrini. Trascolammo nella capitale.
Dovevo essere contenta, no ? Roma non è mica un paesello. Grandi nomi, società internazionali, caccia alla volpe, scandali, cardinali, ambasciatori. Eppure, cosa vuole ? Quei grandi personaggi che dall'estero venivano volentieri ad abitarci, ci venivano per fare la bella vita, non per altro, come quando si è in vacanza, come se Roma non fosse che un famoso posto di villeggiatura : ma in fondo non la prendevano sul serio. Il loro mondo vero era lontano, le vere grandi capitali della terra erano altre. Parigi, Londra, mi capisce ? E io, li invidiavo. (Roma)

Roma cominciò a scottarmi sotto i piedi. Sospirai l'Etoile, Picadilly. Per caso in quel periodo Cristolera e io ci separamo. Seguì un regolare annullamento. Ero ancora una bella donna. Conobbi Briz, il grande finanziere. Quando si nasce fortunate !
Sempre più cosmopolita, sempre più in alto nella scala delle residenze umane. Era una mania balorda, però soltanto oggi lo capisco. Divenuta ufficialmente Mrs. Briz, grazie ai milliardi del marito, non avevo più che l'imbarazzo della scelta. (Londra)

Mi stabilì a Parigi, poi Parigi mi sembrò piena di polvere. Londra, per due anni. Ma anche Londra era un traguardo. La piccola provinciale siciliana aveva fatto la sua strada. (Parigi)


Ma non era così come pensavo. Per la gente "molto su", Nuova York era una cafonata insopportabile. I veri aristocratici ci stavano solo lo stretto necessario. Preferivano Boston, Charleston. Città più vecchie, quiete, riservate. E potevo io essere da meno ? Tuttavia anche di là i raffinatissimi emigravano. Chi nei deserti, chi nelle isolette des Pacifico. Anch'io mi avviai per quei pazzi itinerari. (New York)


Ahimè, la società più filtrata ed esigente ebbe a noia il Pacifico e i deserti. Prese l'aereo verso est, ritornò alla vecchia stanca Europa. Non già per infognarsi nella volgarità di Londra o di Parigi. Macché. Andava in cerca di eremi ed esilii, di conventi, di ruderi e rovine. E io dietro.


Proprio sopra il mio paesello siciliano sorgeva un castello diroccato. La moda ! L'eleganza del saper vivere moderno ! Un grande poeta peruviano ha fatto restaurare la bicocca, in breve il posto è diventato celebre. Oggi al mondo non c'è niente di più chic che possedere una casetta a Castellizzo. E così, gira e gira, ho finito per ritornare al mio paesello, proprio là donde sono partita. E la sera, dalla mia stanza di bambina, guardo i lumi della città sul mare. E certe volte ho l'impressione di essere ancora quella di una volta, e che gli anni non siano mai passati. E penso : sogno ! E fantastico un giorno o l'altro di partire. Lo vede dunque che non è mai finita ?


4 commentaires:

  1. Ciao Nelly,

    Eh eh , il ritorno alle origini ..non si è mai soddisfatti ..a volte sono le cose più semplici le migliori ..ma quanta strada bisogna percorrere prima di capirlo !
    Bel post, complimenti,Buzzati un grande !

    Ho visto che sei passata, a proposito il y a un petit cadeau pour toi chez moi..tu l'as vu ?

    Io sto bene,quest'anno prematuratamente mi sono già beccata raffreddore,mal di gola e en passant mi si era pure bloccato un nervo alle cervicali, ora per fortuna sto meglio.
    Tu ? Come stai ?

    Un buon fine settimana, bacioni,ciao cara Nelly !

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  2. Non si è mai contenti e tu, con il tuo bel post, l'hai dimostrato perfettamente!

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  3. Grazie a voi due. Si' non si è mai soddisfatti e bisogna tempo per capire dov'è l'essenziale, ma senza fare l'esperienza, non potremmo scoprirlo...

    Ale, j'espère que ta santé va très vite aller mieux. Moi j'ai déjà sorti la couette, car ça se rafraîchit...

    Stella, contentissima di fare la tua conoscenza. Qui, sei la benvenuta,come a casa :)

    Un bacio a voi due, una buona settimana e a prestissimo.

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  4. Eh si ! le cose semplici, la vita semplice sono alla fine quelle più interessanti e sopratutto ci fanno stare bene. Spesso una vita per capirlo non basta e quindi inseguiamo le dolci effimere illusioni.

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