mercredi 16 février 2011

Stefano Benni – Bar sport duemila

"Il bar Fico"

La cordialità degli avventori del Bar Fico è entustiasta ed esibita in modo perfino sospetto. Chi entra, urla di gioia al cospetto del conoscente, come se non lo vedesse da dieci anni, mentre lo ha lasciato la sera prima.

E tutto un fiorire di pacche sulle spalle e virili toccate di coglioni tra gli uomini, di trilli e bacetti sodali tra le donne. Mentre si saluta e si bacia il primo conoscente, già con la mano si fa un cenno al secondo e si strizza l'occhio al terzo. Per uno strano contrappunto, queste espressioni di affetto e cameratismo vengono per lo piu' accompagnate da spiritosi epiteti quali "brutto bastardo!", "eccoti qua, vecchia checca!" oppure "stronza, dov'eri finita?" o "troia, che sorpresa!".

Lo scopo di questo Gran Teatro della cordialità è naturalmente segnalare il proprio arrivo e parimenti mostrare quanta gente si conosce. Guai a chi, entrando in un Bar Fico, va direttamente alla cassa e non saluta, né viene salutato da qualcuno. Chi è? Un rappresentante di mentine, un rapinatore o peggio, un non-Vip che vuole inserirsi a tradimento?

Il vero habitué del Bar Fico poi, non solo saluta fragorosamente, ma piange di commozione, stritola mani, bacia sensualmente, dopodiché si apparta in un angolo con un conoscente esternandogli l'odio per tutti i presenti, l'insofferenza per queste recite smancerose, e la noia di doversi recare li' tutte le sere, mentre nei bar di Manhattan o di Marbella c'è tutta un'altra atmosfera.

1 commentaire:

  1. Al bar ci si sente liberi di parlare senza filtri e quindi passa tutto anche le cazzate, e soprattutto con queste che in genere gli astanti si fanno una bella risata specie se a farne le spese è qualche soggetto da prendere un po’ per i fondelli ! Il bar in pratica diventa un porto franco del linguaggio.

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